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05-07-17

Attrarre talento in azienda è molto più di una necessità: è una maniera di intendere il presente e il futuro. È una scommessa sull’innovazione: Focke Meler scommette sul talento e su quei professionisti che, grazie al loro know-how e alla loro saggezza, sono in grado di dare un contributo decisivo e di tracciare la via da seguire.

Martín Pastor è un esempio calzante di questo approccio. È dottore in fisica specializzato in sistemi complessi e scienze dei materiali. La sua carriera lo ha portato a lavorare in diversi campi nell’ambito della ricerca di base, applicata e industriale. Prima di entrare a far parte del nostro team, Martín era un ricercatore all’ Università della Navarra nel 2014 è poi entrato a far parte del reparto ricerca e sviluppo di Focke Meler come tecnico. La sua assunzione è stata co-finanziata dal programma di promozione del talento “Torres Quevedo”, un programma del Ministero dell’Economia e della Competitività spagnolo finalizzato alla specializzazione delle risorse umane in ricerca, sviluppo e informatica. È appassionato di scienza e tecnologia.

Martín, qual è la tua mansione in Focke Meler?

Il mio lavoro riguarda lo sviluppo di progetti di ricerca relativi a nuovi dosatori di adesivo, la creazione di piani di ricerca e sviluppo, il mantenimento dei contatti con gli altri centri di ricerca, con le università e altre terze parti, la pianificazione degli esperimenti e, infine, l’interpretazione dei risultati degli stessi. Il punto centrale della mia ricerca è la gestione e la manipolazione degli adesivi più corretta, a seconda del tipo di applicazione.

Come giudichi il fatto che un’azienda come Focke Meler faccia affidamento su di te e della tua esperienza?

Molto positivamente. Sono orgoglioso che Focke Meler faccia affidamento su una persona che ha lavorato nel settore della ricerca di base, per aiutare a sviluppare progetti con finalità industriali.

Di che cosa c’è bisogno perché il talento entri a far parte delle aziende?

Semplicemente di progetti interessanti, di aziende che credano davvero nel talento e nel know-how di chi lavora nei centri di ricerca.

Che cosa si ottiene quando si unisce la componente della ricerca a un progetto aziendale?

Le probabilità di successo aumentano. Si ottiene una maggiore esperienza, e le sfide che ci si pone rispetto al futuro saranno più ambiziose ed elevate. Nel caso di Focke Meler, cerchiamo di impiegare il metodo scientifico: ipotesi, verifica e ripetitività. Cerchiamo di identificare le migliori pratiche nel nostro lavoro, il che si traduce in una migliore qualità della nostra attività.

L’azienda stimola lo sviluppo del talento?

Sì. Tutti i compiti che portiamo a termine presuppongono sfide da superare. La soluzione di ieri non serve più per risolvere i problemi di domani. È importante allenare il proprio talento, giorno dopo giorno.

Puoi descrivere il tuo passaggio dal mondo accademico a quello aziendale?

È stato un cambiamento fortemente voluto, e molto naturale. Ho avvertito la necessità di portare la mia esperienza e la mia formazione nella società civile attraverso il mondo aziendale. Focke Meler mi ha offerto l’opportunità di sviluppare nuove conoscenze finalizzate ad applicazioni industriali concrete; inoltre, mi ha supportato e aiutato a conciliare il mio ruolo di professore associato con il lavoro giornaliero grazie alla mia grande autonomia professionale all’interno dell’azienda.

Le modalità di trasferimento delle conoscenze cambiano, quando si passa dal mondo accademico a quello aziendale?

Ovviamente, nel campo aziendale molti aspetti sono confidenziali. Invece, nell’ambito scientifico ciò che conta è che la portata della propria ricerca raggiunga la massima diffusione possibile.

Esistono delle sinergie tra il mondo accademico e quello aziendale?

Sì, le aziende traggono vantaggio dalle conoscenze che si sviluppano nell’ambito della ricerca di base e a sua volta il mondo accademico può concentrare i propri sforzi su problematiche di interesse industriale. Il fine ultimo della scienza è quello di spostare la frontiera della conoscenza umana perché possa beneficiarne la società intera.

La collaborazione tra Focke Meler e i centri di ricerca è fluida?

Al momento, non ci sono problemi. Siamo un gruppo molto talentuoso, in grado di sviluppare strumenti propri. Inoltre, il mondo del dosaggio di adesivi è molto complesso, da un punto di vista tecnico. Non tutti i centri di ricerca sono in grado di trattare problemi complessi con una quantità di impegno ragionevole per un’azienda del calibro di FOCKE MELER.

Cosa rappresenta per la tua vita aver potuto usufruire di una borsa Torres Quevedo e far parte di questo programma di trasferimento del talento verso le aziende?

In quanto dipendente di Focke Meler, significa poter contare su un sostegno economico che consente al progetto di avere un respiro più ampio. A livello personale, è un riconoscimento professionale importante per la mia carriera, che sottolinea l’interesse e la fattibilità del progetto di ricerca e sviluppo al quale sto lavorando.

Riesci a conciliare la tua attività per Focke Meler con i tuoi impegni universitari?

Fortunatamente sì. Mi è stata concessa una buona flessibilità di orario che mi consente di assentarmi per poter tenere le mie docenze. È la direzione stessa dell’azienda che supporta e permette questa coesistenza.

Un’ultima domanda, Martín: qual è il vantaggio più importante che hai ottenuto lavorando per Focke Meler?

Imparo continuamente cose nuove, principalmente dai miei colleghi. Mi insegnano come migliorare il mio lavoro giorno dopo giorno. Le sfide sono appassionanti, e cerchiamo di raggiungere sviluppi tecnologici degni di veri “CAMPIONI”!

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